martedì 22 febbraio 2011

Fotografia & Società Quinta Parte


21-1859-Riproduzione del ritratto di Girolamo Napoleone Buonaparte
tratto da una fotografia di Disderi e pubblicato sulla prima pagina della
rivista L'illustration, N° 832, del 5 febbraio 1869
La pubblicazione di fotografie riprodotte in gravures su giornali illustrati comincia ad essere  frequente. In Francia la rivista L'Illustration utilizza disegni e fotografie per commentare i suoi articoli che spesso raccontano avvenimenti molto lontani dall'Europa. Le fotografie giungono numerose, tanto che la rivista è obbligata a creare un apposito servizio per una valutazione di qualità, affidato ad un noto fotografo parigino, Numa Blanc. L'immagine del cugino di Napoleone Terzo, Girolamo Napoleone Buonaparte, viene pubblicata in occasione del suo matrimonio con la principessa Clotilde di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele Secondo. E' un matrimonio che suggella l'alleanza tra la Francia e il Regno di Sardegna in previsione dell'imminente guerra contro l'Austria. L'Illustration da grande risalto all'avvenimento e il ritratto dello sposo è ricavato da una fotografia eseguita da Disderi, l'inventore della carte de visite. Allo scopo di valorizzare il personaggio, l'autore della gravure ha ingrandito la figura e lo sfondo con la colonna, un elemento di stile classico presente in molti studi fotografici del tempo e in particolare in quello di Disderi.

22-1860-1865-Staua di fauno danzante-E.Muvin (?)-Albumina

Questa fotografia, eseguita a Roma da un autore non facilmente identificabile e che forse lavorava per uno studio fotografico specializzato nella riproduzione di opere d'arte, ci conduce in Italia. L'Italia nella metà del XIX° secolo è un paese che sta vivendo il processo storico di unificazione nazionale; accanto alle vestigia di una grandezza assai lontana, convivono grande miseria e un sottosviluppo che rendono la penisola assai simile alle regioni dei Balcani o dell'Europa dell'est di quel tempo. Eppure in Italia ci sono Roma, Firenze, Napoli, Milano, Palermo e tante altre città che attirano i ricchi turisti e i giovani aristocratici desiderosi di darsi una formazione classica. I turisti vengono nelle città italiane e acquistano fotografie dei monumenti che visitano, le riportano a casa come documenti di una grandezza che ancora affascina gli europei. Per questo nascono in Italia case fotografiche che si specializzano nel fornire un'immagine poco veritiera del paese, l'Italia resta per gli europei che vengono a visitarla, il paese che racchiude i più importanti monumenti dell'antichità. Uno stereotipo che ancora non è morto del tutto.

23-1860-1861-Esterno Palazzo degli Uffizi-St. Alphonse Bernoud-Albumina

Dopo Roma, una delle città più visitate d'Italia è Firenze. Questa stereoscopia edita dallo Studio fotografico di Alphonse Bernoud, un francese che scelse l'Italia per svolgere la sua attività professionale, utilizza l'effetto di prospettiva per offrire una visione non comune di un palazzo famoso ed in cui si conservano i capolavori della pittura italiana. Indipendentemente dalla notorietà del luogo, l'immagine realizzata da Bernoud non è affatto tranquillizzante e, nonostante  le figure indistinte in fondo al viale, l'immagine nel suo complesso provoca un senso di vuoto che sarà una delle caratteristiche del paesaggio fotografico urbano del Novecento. I luoghi privi della presenza umana, dove all'improvviso potrebbe accadere qualcosa, provocano  smarrimento in cui si fondono le antiche paure per gli ambienti in cui la vita sembra essersi fermata improvvisamente e le nuove, originate dalle caratteristiche inquietanti che assumono le città nella seconda metà del XIX° secolo. Alphonse Bernoud è molto importante nella storia della fotografia in Italia, fu infatti il primo ad organizzare un'immagine complessiva del bel paese vendibile ai turisti. Complice l'impossibilità di fissare il movimento a causa delle lunghe pose di esposizione della lastra, in questa stereoscopia degli Uffizi viene contraddetta la neutralità che le fotografie dei monumenti italiani intendevano suggerire evocando gli antichi splendori.

24-1860-Carte de visite di un ufficiale italiano-St. Grillet-Albumina
Mentre nella penisola italiana si diffondo gli studi fotografici e la fotografia diventa, con qualche lentezza, uno dei modi in cui si forma l'immagine della nazione che sta uscendo dalle battaglie del Risorgimento, il passaggio degli eserciti e il movimento patriottico lasciano una traccia nella storia dell'immagine con numerose fotografie di italiani in divisa. Resta un importante documento storico, l'album che raccoglie le fotografie su carte de visite dei volontari garibaldini che parteciparono alla Spedizione dei Mille. Questo ritratto eseguito a Napoli presso lo Studio Grillet reca sul retro una dedica: "all'ottimo amico signor Piacentini Bondi, Dott. Zeffirino De Reggiani, 7° Lancieri di Milano". Lo Studio Grillet di Napoli è un altro caposaldo nella diffusione della fotografia in Italia. La parigina Jeanne Grillet eredita lo studio di suo padre, fotografo a Napoli già dagli anni cinquanta, e in concorrenza con i miniaturisti, diffonde la moda della fotografia su carte del visite tra le signore dell'alta nobiltà napoletana. A quel tempo era una cosa notevole il fatto che una donna esercitasse il mestiere di fotografo e la figura di Jeanne Grillet ricorda quella di Madame Disderi che dopo la separazione da suo marito, il più famoso Disderi, continuò la sua attività a Brest. Il passaggio dalla miniatura alla fotografia è poi un altro momento fondamentale nella storia dell'immagine: si estingueva definitivamente un'arte che consentiva solo a pochi privilegiati di conservare e donare il proprio ritratto. L'uso della fotografia, adottato dalle classi dominanti, si diffondeva con un moto verso il basso e conquistava le classi popolari, contribuendo all’avvento della società di massa.

25-1870-1880-Donna che chiede l'elmosina-St. Lorenzo Suscipj-Albumina
Un'altra immagine, per così dire speculare, dell'Italia è quella della miseria in cui versa gran parte della popolazione di una nazione ancora fragile e in cui sopravvivono, con un radicamento molto forte, usi e costumi regionali. In questa immagine formato carte de visite e realizzata dallo Studio del fotografo romano Lorenzo Suscipj, uno dei primi operanti nella città come daguerrotipista, si vende la miseria italiana ai turisti che vengono a visitare Roma e riportano nelle capitali d'Europa l'immagine forse più vera dell'Italia ottocentesca. In questa fotografia non vi è solo un atteggiamento dettato dalla povertà, ma anche è anche rappresentato il costume femminile tradizionale che le contadine indossavano quotidianamente. La donna con la mano tesa per chiedere l'elemosina è una delle rappresentazioni dell'Italia che si ritrova riprodotta, sotto forma di gravure, sulle riviste illustrate francesi e inglesi.

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