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Il treno, la luce elettrica e i giornali: conoscere e ricordare. Elaborazione fotografica di Stefano Viaggio |
Nella terza sala del nostro museo presentiamo un piccola
collezione formata da fotografie di luoghi diversi della Francia, raccolta da
due signore di cui conosciamo i nomi, Suzanne e Eugenie, ma non i volti. Questa
collezione si arricchisce nel tempo: le due amiche, o sorelle, compiono diversi
viaggi e acquistano fotografie. Produrre fotografie per i turisti che
visitavano monumenti storici o siti particolarmente interessanti divenne negli
ultimi decenni del XIX° secolo, una vera e propria impresa commerciale. All'epoca
in cui queste due signore viaggiavano la cartolina a buon mercato non era
ancora diffusa e le fotografie che si acquistavano erano prodotte da studi
fotografici che si specializzarono nella riproduzione di opere d'arte e di
monumenti. La classe media in espansione poteva permettersi di viaggiare, acquisire
conoscenze e portare a casa il ricordo dei luoghi visitati. Se la fotografia
del volto di una persona cara, inserita in una album o custodita in un
cassetto, era un momento preciso nella vita di questa persona, la fotografia di
un luogo era il ricordo della visita compiuta nel corso di un momento di svago.
Occasione non solo per acquisire nuove conoscenze, ma anche momento per la
formazione di un'identità nazionale attraverso la storia costruita dalle
generazioni precedenti e rappresentata da castelli, cattedrali e paesaggi
modificati dalla mano dell'uomo. La fotografia dava la possibilità di poter
ricordare con le immagini. Scrivere la data e il luogo sul retro del cartoncino
su cui l'immagine era incollata, significava poter ritornare con la memoria su un
momento della vita e ricordarne le emozioni.
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La sala dell'eterno ritorno. Elaborazione fotografica di Stefano Viaggio |
Dai castelli di
Francia ai ghiacciai del Monte Bianco, le signore che collezionarono queste
fotografie erano protagoniste di un mondo nuovo in cui i confini si allargavano
sino a diventare ciò che oggi definiamo come il "villaggio globale".
Senza l'immagine fotografica tutto questo non sarebbe potuto avvenire.
Acquistare, conservare e mostrare luoghi diversi dal proprio cortile di casa,
divenne un fatto che alimentò il turismo. Tutto questo era appannaggio di ceti
all'epoca ben circoscritti che avevano tempo e denaro per pagarsi una vacanza,
ma l'espansione del turismo aveva anche la funzione di esempio: attraverso
processi storici non privi di conflitto, la voglia di conoscere cose nuove si
estendeva anche a coloro che per il momento ne erano esclusi. Abbiamo scelto
solo alcune delle fotografie collezionate dalle due signore e le date
riguardano gli anni ottanta e novanta del XIX° secolo. Allora fotografare era ancora
un'impresa complessa e faticosa: si preferiva acquistare un'immagine fabbricata
da altri.
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1884, 26 febbraio: Arles, Les Aliscamps. Studio Autecoeur. Stampa all'albumina. |
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1884, 9 giugno: Castello di Chenonceau. Stampa all'albumina. |
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1884, 9 agosto: Boulogne-sur-mer, battello per Folkestone. Studio De Mauny. Stampa all'albumina. |
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1884, 9 agosto: processione religiosa, luogo non indicato. Studio De Mauny. Stampa all'albumina. |
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1886, 29 aprile: veduta di Rouen. Stampa all'albumina. |
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1889, 18 aprile: Castello di Cheverney. Studio Miusement, Blois. Stampa all'albumina. |
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1889, 6 luglio: Cattedrale di Amiens. Studio Caron. Stampa all'albumina. |
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1890, 21 febbraio: Fontainebleau, stanza di Maria Antonietta. Stampa all'albumina. |
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1891, 14 settembre: strada da Martigny a Chamonix. Studio Denier. Stampa all'albumina. |
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1891, 9 novembre: Ghiacciaio di Bossons. Studio Tairraz. Stampa all'albumina. |
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1892, 6 settembre: Nancy, arco di trionfo. Stampa all'albumina. |