26-1845-1850-Ritratto di donna con la bocca aperta-Anonimo-Dagherrotipo |
Il dagherrotipo rappresenta la prima forma in cui si riproduce il volto e l'atteggiamento di una persona attraverso l'apparato ottico-meccanico. La lunghezza della posa, la lastra d'argento resa simile ad uno specchio e il processo di sviluppo consentivano di ottenere un'immagine estremamente definita dei particolari. In questo ritratto di donna si nota però qualcosa di differente dalla fissità del volto, tipica del dagherrotipo. Il soggetto, forse stanco per la lunga posa, ha aperto la bocca e nella smorfia rivela qualcosa di stonato e duro, complessivamente sgradevole. La signora è rimasta con la bocca aperta e questo fatto rende la riproduzione di questa figura umana più vera di quella che si otterrà poco in futuro, attraverso tempi di posa più rapidi. Una maggiore rapidità della posa permette al soggetto fotografato di tenere maggiormente sotto controllo l'emozione provocata dall'essere posto davanti all'obbiettivo della fotocamera. Se la fotografia, è stato scritto, dilata all'infinito la centralità dell'individuo nella sfera della rappresentazione, essa dovrebbe rivelare anche in modo più scientifico, il carattere della persona. Si sta sollevando il sipario su un altro uso della fotografia che nell'epoca attraversata da una grande fiducia nel progresso e nella scienza, assumerà anche aspetti inquietanti: le caratteristiche del volto, ripreso in primo piano, saranno catalogate in base a principi antropologici e fisiognomici che assegneranno a ciascuno un ruolo preciso in una società basata ancora su rigide discriminazioni di classe.
27-Inizi del XX° secolo-bambino morto-Anonimo-Bromuro d'argento |
Tratta da un album di famiglia in cui su ogni fotografia è indicato il nome della persona, questa fotografia eseguita prima della sepoltura di un bambino, non reca alcun nome o indicazione dello studio fotografico. Insieme al ricordo del volto, la fotografia permette ormai di conservare l'espressione del viso quando la vita non c'è più. Di questo bambino, certamente vissuto pochi mesi, resta forse un'unica immagine: quella in cui la vita si è spenta. Si potrà conservare in questo modo il solo e unico ricordo del passaggio sulla terra di una persona prematuramente scomparsa e non ci sono altre immagini eseguite in precedenza. E' come se l'intera vita di questo bambino fosse racchiusa in un unico simulacro, quello della morte che attraverso la fotografia viene in qualche modo negata, consentendo ai genitori di conservare il ricordo di un essere che crescendo avrebbe assunto una sua fisionomia, un suo corpo, un suo carattere. La famiglia a cui doveva appartenere l'album doveva essere di origine contadina e in un'epoca in cui la mortalità infantile era ancora assai elevata, la possibilità di eseguire il ritratto di un figlio scomparso solo dopo pochi mesi di vita, era un fatto nuovo che si caricava di significati inconsueti per chi aveva affidato da sempre solo al racconto orale, il ricordo dei defunti. Ora accanto alla fotografia del nonno, fotografato anche lui forse un'unica volta nella vita, c'era anche quella del nipote che per uno strano gioco del destino lasciava di se solo un'immagine.
28-1859-1865-Ritratto di giovane uomo-St. Montabone, Torino-Albumina |
L'anonimo protagonista di questa carte de visite eseguita dallo studio torinese di Luigi Montabone, un pioniere della fotografia italiana e che come il suo collega Le Lieure, ritrasse molti esponenti della nobiltà piemontese e della casa reale sabauda, cerca di comunicare un atteggiamento di ardita determinazione. Gli occhi ben aperti guardano verso il futuro; i lunghi e virili baffi, forse un po' troppo rispetto all'esile viso, conferiscono al personaggio un tono guerriero che la grande cravatta a fiocco completa e arricchisce, dando al giovane le vesti quasi di un rivoluzionario. L'atteggiamento con cui il soggetto si pone in questa fotografia potrebbe definirsi volontaristico e funzionale al clima risorgimentale che anima i ceti medio-alti della società italiana da cui provenivano i tanti giovani impegnati nelle battaglie risorgimentali. Forse questa fotografia potrebbe esser stata eseguita prima della partenza per