sabato 5 febbraio 2011

Fotografia & Società 1° Parte

Questo è il primo capitolo di un album fotografico composto da 30 fotografie e diviso in 4 parti, in cui si cerca di mettere in relazione sguardi fotografici più o meno anonimi, con fenomeni sociali e letterari che modificano la percezione culturale degli eventi nel corso della seconta metà del Diciannovesimo secolo e nella prima del Ventesimo: la scoperta del paesaggio glaciale, il matrimonio, la condizione operaia, il distacco dalla famiglia, la fine di un'epoca.
1-1929-Turisti sulla Mer-de-glace-anonimo-bromuro d'argento
Questa fotografia fissa uno dei momenti più significativi di una vacanza compiuta a Montanvers per visitare la famosa Mer-de-glace, meta di ogni escursione che si rispetti per chi viene a visitare Chamonix e il Monte Bianco. Mentre il personaggio sulla sinistra, forse una guida, sembra allontanarsi per uscire dall'inquadratura, il gruppo si ferma per posare con alle spalle le immense onde di ghiaccio che hanno affascinato poeti e alpinisti. Lo sguardo del fotografo,  con questa inquadratura, riesce a collocare le figure in modo che risultino sovrastate dalla natura selvaggia e ostile del paesaggio alpino. Un simile sguardo fotografico percorre sentieri già esplorati nella storia della fotografia ottocentesca, la Mer-de-glace è il luogo in cui il rapporto tra l'uomo e la montagna è stato già mostrato sin dagli esordi dello sguardo fotografico, al fine di superare la semplice rappresentazione per motivi geografici o di documentazione alpinistica.

2-1865-1870 ritratto di giovane donna con le mani incrociate-Studio Bayard & Bartall, stampa all'albumina
Eseguito forse in occasione del matrimonio, questo ritratto di giovane donna appare differente da  altri in formato carte de visite. La posizione del corpo leggermente inclinata e le mani incrociate, rompono la staticità tipica della fotografia in studio di metà Ottocento. Il fotografo ha anche posto alle spalle della donna un quadretto che, pur non entrando completamente nell'inquadratura, rende più varia l'uniformità dello sfondo. La riproduzione pittorica di un paesaggio è appena distinguibile e sembra aver la funzione di trasportare il soggetto fuori dallo studio, per inserirlo in un ambiente naturale che sta oltre la stanza chiusa in cui si costruisce un oggetto, la fotografia, destinato a ricordare la giovinezza. L'espressione del volto e lo sguardo intenso sorprendono per la gravità; l'assenza del sorriso, comune ai ritratti su carte de visite, contribuisce ad accentuare il senso di assunzione di responsabilità e consapevolezza dei doveri che la ragazza sta per compiere.

 3-1929-Operai presso una fornace-anonimo-bromuro d'argento
Appartenente allo stesso fondo fotografico da cui proviene la fotografia sulla Mer-de-glace (N°1), questa immagine documenta il lavoro. Il protagonista della fotografia, il suo centro, è il fuoco. Attraverso la luce emessa dal forno possiamo distinguere le figure di due operai dai lunghi baffi; il terzo in controluce, quasi scompare nell'intenso bagliore sprigionato dalla fornace ed assume una dimensione fantasmatica. Questi operai lavorano senza alcuna protezione e il fotografo, forse il proprietario della fabbrica, non si è assolutamente preoccupato di lasciare una testimonianza sulla dura condizione operaia alla fine degli anni venti.

 4-Inizio del Ventesimo secolo-Sequenza con gruppo famigliare-Anonimo-bromuro d'argento

Questa sequenza fotografica venne eseguita, forse, in occasione del matrimonio o della laurea del giovane con la farfalla bianca e che vediamo nell'immagine centrale. Il fotografo scelse di porre la sua macchina fotografica al di fuori della casa cercando di utilizzare la luce naturale del giorno. La ringhiera sembra delimitare un territorio interiore: il giovane sta per lasciare la casa paterna e sa che lo aspetta una vita diversa. La ringhiera che idealmente dovrà superare, lo separa, e in qualche modo lo protegge, dalla vita al di fuori della casa paterna. Gli arabeschi di ferro battuto formano una linea di congiunzione ottica in questa piccola storia costruita con l'immagine; la figura della madre,  posta sullo sfondo nella seconda e nella terza fotografia, sembra sorvegliare il passaggio tra le generazioni e diffonde tranquillità sull'evento che sta per compiersi.

5-Ufficiale-1904-StudioJ.F.Langhans-Praga-bromuro d'argento
Il ritratto evoca i romanzi di Joseph Roth sulla fine dell'Impero Austroungarico. Il protagonista delle storie raccontate in "La cripta dei cappuccini" e "La marcia di Radetzki", il giovane Trotta, potrebbe somigliare all'ufficiale di cui il fotografo ha sfumato i contorni del ritratto. In un mondo regolato da leggi severe in apparenza, ma largamente violate, la casta militare rappresentava un sostegno insostituibile per i valori di civiltà che l'impero multietnico pretendeva di incarnare. Il triste volto del giovane sembra osservarci da una lontananza incolmabile. Dieci anni dopo, con l'inizio della Prima Guerra Mondiale, le certezze che il ritratto vorrebbe esprimere nella perfezione della divisa, nell'elsa della sciabola e nei guanti bianchi, si perderanno per sempre.

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